mercoledì 9 febbraio 2011

Ritornare e poi andare

Quella volta mi chiedevi dove ero stato, bé in nessun posto speciale, sono stato solo dove puoi sentire ogni stagione. Per un po' tutto andò così come in un quiz a premi, ma poi iniziasti a guardarmi come un gatto da dietro una finestra, non riuscivo più a capire i tuoi occhi, mi sembravano lontani, apparivano di vetro infrangile, e qualcosa in te cresceva, ti portava via come il mondo la cui fine professavi vicina. E allora il severo e scuro sole d'inverno ci rubò la notte e le tue parole si fecero serie e confuse, e io non riuscivo più a capire da che parte stare. Erano solo passati due anni è ancora mi chiedevo cosa fosse cambiato, ancora trattenevo le urla per dirti che infondo è sempre stato tutto così. Ma poi diventò chiaro, il giorno, l'inverno, le tue parole, i miei pensieri, il tuo sguardo. E finalmente andai via senza più capire perché ero tornato, ancora una volta senza capire chi ero e cosa importasse.

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